DENOMINAZIONE
ILMODOL ANTINFIAMMATORIO E ANTIREUMATICO
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci antinfiammatori/ antireumatici, non steroidei.
PRINCIPI ATTIVI
220 mg granulato per soluzione orale. Una bustina contiene: naprossenesodico 220 mg. 220 mg compresse rivestite con film. Una compressa contiene: naprossene sodico 220 mg.
ECCIPIENTI
Granulato per soluzione orale. Eccipienti: acesulfame K, aroma menta/liquerizia, aspartame, mannitolo, polisorbato 20, potassio bicarbonato,saccarosio, simeticone. Compresse rivestite con film. Eccipienti. Nucleo: lattosio monoidrato, amido pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, povidone (K30), carbossimetilamido sodico, silice colloidale anidra, magnesio sterato. Rivestimento: ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido (E171), talco.
INDICAZIONI
Trattamento sintomatico di breve durata dei dolori lievi e moderati quali dolore muscolare ed articolare, mal di testa, mal di denti e dolore mestruale. Il farmaco puo’ essere utilizzato anche nel trattamento della febbre.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad altre sostanze strettamentecorrelate dal punto di vista chimico o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il medicinale e’ inoltre controindicato nei soggetti con ipersensibilita’ all’acido acetilsalicilico o altri analgesici, antipiretici, antiinfiammatori non steroidei (FANS) e/o antireumatici II naprossene non deve essere somministrato nei pazienti nei quali dette sostanze inducono reazioni allergiche, quali asma, orticaria, rinite, polipi nasali, angioedema e reazioni anafilattiche e anafilattoidi, poiche’ sono state osservate severe reazioni anafilattico-simili. Ulcera peptica infase attiva e infiammazioni gastrointestinali. Il naprossene e’ controindicato in pazienti con storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti con farmaci antinfiammatorinon steroidei, trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera pepticaricorrente (due o piu’ episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Grave insufficienza epatica, severa insufficienza cardiaca, grave insufficienza renale (clearance creatininica < 30 ml/min),angioedema. In corso di terapia intensiva con diuretici, in soggetti con emorragia in atto e a rischio di emorragia in corso di terapia conanticoagulanti. Terzo trimestre di gravidanza e allattamento. Controindicato in bambini sotto i 12 anni.
POSOLOGIA
Adulti ed adolescenti sopra i 16 anni: 1 bustina o 1 compressa ogni 8-12 ore. Se necessario, un migliore effetto puo’ essere ottenuto iniziando, il primo giorno, con 2 bustine o 2 compresse seguite da 1 bustinao 1 compressa dopo 8-12 ore. Non superare 3 bustine o 3 compresse nelle 24 ore. I pazienti anziani e i pazienti con insufficienza renale lieve o moderata non dovrebbero superare 2 bustine o 2 compresse nelle 24 ore . Il farmaco dovrebbe essere assunto preferibilmente dopo un pasto. Non usare per piu’ di 7 giorni per il dolore e per piu’ di 3 giorni per la febbre. I pazienti devono essere informati di consultare un medico, qualora il dolore e la febbre persistano o peggiorino.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidita’.
AVVERTENZE
Nei bambini di eta’ compresa tra 12 e 15 anni puo’ essere usato solo dopo avere consultato il medico. L’uso deve essere evitato in concomitanza di FANS. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della piu’ bassa dose efficace per la piu’ breve durata possibiledi trattamento. Gli analgesici, antipiretici, antiinfiammatori non steroidei possono causare reazioni di ipersensibilita’ anche in soggettinon precedentemente esposti a questo tipo di farmaci. Il rischio di reazioni di ipersensibilita’ dopo assunzione di naproxene e’ maggiore nei soggetti che abbiano presentato tali reazioni dopo l’uso di altri analgesici, antipiretici, antiinfiammatori non steroidei. Il naproxenesodico non deve essere usato contemporaneamente ad altro farmaco a base di naproxene. L’attivita’ antipiretica e antiinfiammatoria del naproxene puo’ ridurre la febbre e l’infiammazione riducendo quindi l’utilita’ diagnostica di questi sintomi. Broncospasmo puo’ insorgere in pazienti con asma bronchiale o malattie allergiche o che ne abbiano sofferto. Sono stati riportati episodi di sanguinamento gastrointestinale inpazienti in trattamento con naproxene; pertanto, in pazienti con pregressa patologia gastrointestinale, naproxene deve essere somministratosotto stretto controllo medico. Nel corso di terapia con antiinfiammatori e’ possibile l’insorgere di gravi effetti collaterali a livello gastro-intestinale come emorragia e perforazione; il rischio di tale evenienza sembra incrementare linearmente con la durata del trattamentoed e’ probabilmente associato all’uso delle dosi piu’ elevate di questi farmaci. Sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. I pazienti anziani hannoun aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS. Negli anzianie in pazienti con storia di ulcera il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e’ piu’ alto con dosi aumentate diFANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu’ bassa dose disponibile. L’uso concomitante di agenti protettori deve essere considerato per questi pazienti. Pazienti con storia di tossicita’ gastrointestinale devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono il farmaco il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattie gastrointestinali. Si consiglia cautela nei consumatori abituali di alte dosi di alcool. L’uso del prodotto deve essere evitato nei casi di dolore di origine gastrointestinale. Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva peripertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso dei coxib e di alcuni FANS puo’ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. Non ci sono dati sufficienti relativamente agli effetti della bassa dose di naprossene per arrivare a precise conclusioni su possibili rischi trombotici. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con naprossene soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari. Il naproxene diminuisce l’aggregazione piastrinicae prolunga il tempo di sanguinamento. Pazienti che soffrono di disordini della coagulazione o che sono in terapia con farmaci che interferiscono con l’emostasi, debbono essere attentamente osservati. Cosi’ anche il rischio di sanguinamento deve considerarsi incrementato in pazienti in terapia anticoagulanti. In un numero limitato di pazienti e’ stato osservato edema periferico pertanto, i pazienti cardiopatici devonoessere considerati ad alto rischio nel caso di somministrazione del farmaco. Dal momento che il naproxene e’ eliminato per la massima parteattraverso le urine deve essere usato con grande cautela in pazienticon compromessa funzionalita’ renale e in questi pazienti deve esseremonitorata la creatinina serica e/o la clearance della creatinina. Prima e durante il trattamento con naproxene la funzionalita’ renale dovra’ essere attentamente controllata nei casi di pazienti con flusso ematico renale compromesso, deplezione del volume extracellulare, cirrosiepatica; limitazione di sodio, insufficienza congestizia cardiaca e pregressa malattia renale. In questi pazienti dovra’ essere presa in considerazione la riduzione della dose giornaliera al fine di evitare l’accumulo di metaboliti del naproxene. In pazienti con insufficienza epatica cronica di origine alcoolica ma anche in casi di cirrosi risultaridotta la concentrazione totale plasmatica di naproxene mentre quella di naproxene libero risulta incrementata; e’ pertanto prudente, in questi pazienti, impiegare il farmaco alla minima dose efficace. Gravireazioni cutanee alcune delle quali fatali sono state riportate moltoraramente in associazione con l’uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu’ alto rischio: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il farmaco deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita’. Il naprossene puo’ mascherare i sintomi di concomitanti malattie infettive. In casi isolati e’ stata riportata una esacerbazione di infiammazioni su base infettiva. L’uso del farmaco e’ sconsigliato nelle donne che intendono iniziare una gravidanza. La somministrazione dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita’ o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita’. Le compressecontengono lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari diintolleranza al galattosio, da deficit di lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.Il granulato contiene aspartame che e’ fonte di fenilalanina, pertantopuo’ essere dannoso per soggetti affetti da fenilchetonuria. Il granulato contiene inoltre saccarosio : i pazienti affetti da rari problemiereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi, non devono assumere questo medicinale. Se insorgono disturbi visivi il trattamento con naprossene deve essere sospeso.
INTERAZIONI
A causa dell’elevato legame del naproxene con le proteine plasmatiche,pazienti che ricevono contemporaneamente farmaci altamente legati alle proteine quali idantoinici, barbiturici anticoagulanti o sulfamidicidevono essere attentamente monitorati al fine di escludere effetti dasovradosaggio di questi farmaci. Beta bloccanti. Il naproxene ed altri antiinfiammatori non steroidei possono ridurre l’effetto antiipertensivo del propanololo e di altri beta-bloccanti. Litio E’ stata riportata anche la inibizione dell’eliminazione del litio con conseguente incremento della sua concentrazione plasmatica. Probenecid. Probenecid, somministrato contemporaneamente, produce un innalzamento dei livelli plasmatici di naproxene e prolunga considerevolmente la sua emivita plasmatica. Metotrexato. Prudenza e’ consigliata nel caso di somministrazioni concomitanti di metotrexato per il possibile innalzamento della sua tossicita’ causata dalla riduzione della secrezione tubulare. Corticosteroidi. Aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale. Anticoagulanti. I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti come warfarin. Agenti antiaggreganti e inibitori selettividel reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale. Diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dell’angiotensina II. I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e di altrifarmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o diun antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo’ portare a un ulteriore deterioramentodella funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono il farmaco in concomitanza con ACEinibitori o antagonisti dell’angiotensina II. Quindi, la combinazionedeve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante. Si suggerisce di sospendere temporaneamente la somministrazione di naproxene 48 ore prima di effettuare testdi funzionalita’ surrenalica poiche’ esso puo’ interferire artificialmente con alcuni tests per la determinazione dei 17-chetosteroidi. Allostesso modo il naproxene puo’ interferire con la ricerca dell’acido 5-idrossiindolacetico urinario.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati osservati con il naproxene sono generalmentecomuni agli altri analgesici, antipiretici, antiinfiammatori non steroidei. Gli effetti indesiderati piu’ frequentemente riportati sono: stipsi, pirosi gastrica, dolore addominale, nausea, cefalea, vertigine, sonnolenza, prurito, tinnito, edema e dispnea. Come per altri analgesici, antipiretici, antiinfiammatori non steroidei, anche con il naproxene sono stati segnalati effetti indesiderati gravi quali sanguinamento(ematemesi, melena) o perforazione gastrointestinale, ulcerazioni gastrointestinali, nefrotossicita’, epatossicita’ e reazioni di ipersensibilita’ (quali eruzioni cutanee, angioedema o broncospasmo). Gli eventiavversi piu’ comunemente osservati sono di natura gastrointestinale,possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani. Dopo somministrazione del farmaco sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn. Meno frequentemente sono state osservate gastriti. In associazione al trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Reazioni bollose, includenti sindrome di Stevens- Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto raramente). Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmentead alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo’ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus) . Effetti sistemici. Comuni: sensazione di sete; rari: reazione anafilattica (i possibili sintomi di una reazione anafilattica sono: ipotensione grave e improvvisa, accelerazione o rallentamento del battito cardiaco, stanchezza o debolezza insolite, ansia, agitazione, vertigine, perdita di coscienza, difficolta’ della respirazione (da ostruzione laringea o da broncospasmo) o della deglutizione, prurito generalizzato (specialmente alle piante dei piedi o alle palme delle mani) orticaria con o senza angioedema (aree cutanee gonfie e pruriginose localizzate piu’ frequentemente alle estremita’, ai genitali esterni e al viso, soprattutto nella regione degli occhi e delle labbra) arrossamento della cute (specialmente intorno alle orecchie) cianosi, sudorazione abbondante, nausea, vomito, dolori addominali crampiformi, diarrea). Febbre. Effetti gastrointestinali. I piu’ frequenti sono: nausea, vomito, stitichezza, dolore addominale, pirosi, dispepsia, esofagite, stomatite, diarrea, dolore epigastrico. Gli effetti piu’ seri sono bleeding gastroenterico, ulcera peptica (talvolta con perforazione e emorragie) e colite. Gli effetti rari sono stomatite ulcerativa, pancreatite. I disturbi gastrici possono essere ridotti assumendo il farmaco a stomaco pieno. Effetti dermatologici. Rashcutanei, orticaria e angioedema, ecchimosi, sudorazione, porpora. Rari: alopecia, dermatite da fotosensibilita’, sindrome di Lyell (necrolisi epidermica tossica), eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, eritema nodoso. Possono manifestarsi anche reazioni allergiche allepreparazioni di naproxene e naproxene sodico, necrosi cutanea e fotosensibilizzazione inclusi rari casi di pseudoporfiria o di epidermolisibollosa. Effetti renali Le reazioni renali non sono limitate alla nefrite glomerulare ma comprendono nefrite interstiziale, sindrome nefrosica, ematuria, necrosi papillare, ritenzione idrica, iperpotassiemia einsufficienza renale. Effetti epatici. Gli effetti rari sono: alterazione dei test di funzionalita’ epatica, ittero. Molto rari: epatite grave. Effetti sul sistema nervoso centrale. Mal di testa, sensazione ditesta vuota, insonnia, convulsioni, difficolta’ di concentrazione, confusione e stordimento. Rari: depressione, senso di malessere, meningite asettica, disordini cognitivi. Effetti muscoloscheletrici e del tessuto connettivo. Mialgia, debolezza muscolare. Effetti ematologici. Raramente possono manifestarsi: agranulocitosi, eosinofilia, leucopenia,trombocitopenia, granulocitopenia, anemia aplastica e anemia emolitica. Effetti cardiovascolari. Comuni: palpitazioni; rari: scompenso cardiaco congestizio, vasculite, tachicardia. Effetti respiratori. Rari: polmonite eosinofilia, broncospasmo, alveoliti, edema della laringe, asma. Effetti endocrini e metabolici. Rari: iperglicemia, ipoglicemia. Altri. Disturbi del visus, diminuzione dell’udito, edema medio periferico. Reazioni anafilattiche alle preparazioni di naproxene e naproxenesodico sono state riportate nei pazienti con o senza pregressa ipersensibilita’ ai farmaci antiinfiammatori non steroidei. Qualora insorgessero altri effetti indesiderati non descritti e conseguenti all’utilizzo del farmaco informare il proprio medico curante o il proprio farmacista.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Il naproxene e’ controindicato nell’ultimo trimestre di gravidanza a causa del rischio di tossicita’ cardiopolmonare e renale per il feto. Non dovrebbe essere usato nel primo e nel secondo mese salvo che sia considerato essenziale dal medico curante. Negli animali si e’ manifestato un ritardo nel parto (non e’ noto se questo effetto si manifesti anche nell’uomo). L’inibizione della sintesi di prostaglandine puo’ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. E’ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita’ embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e’ stato riportato in animali acui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il farmaco non deve essere somministrato se nonin casi strettamente necessari. Se e’ usato da una donna in attesa diconcepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu’ basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita’ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo’ progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo’ occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente e’ controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Il naproxene e’ stato trovato nel latte materno, pertanto l’uso di naproxene deve essere evitato nelle pazienti che allattano.
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Categoria: Mal di gola e tosse
Brand
FARMITALIA Srl - SOC. UNIPERS.
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